Se sei qui ti ho invitato oppure sei un imbucato, in entrambi i casi potresti non ripetere l'esperienza per tua stessa scelta perchè a sto punto non me ne frega più molto.
martedì 22 marzo 2011
Minestrazione e borghesia
Il cosiddetto ceto medio rappresenta di gran lunga la porzione sociale più noiosa e infrequentabile, da me almeno, di tutto il tortellone umano. E' sospeso tra due condizioni antropologiche ad esso estranee, tenedendo ad una e scappando dall'altra che sono l'aristocrazia e il popolo. Non farebbe nulla per contraddire i piani alti della piramide sociale e fa di tutto per evitare l'imbarazzo di essere confuso con chi sta in basso. Nessuno nasce medio, la media è la cloaca degli estremi, stare in basso o in alto richiede di essere adeguati e robusti pena l'espulsione e la reclusione nel limbo del ceto medio. Eppure questi medi sono intitolati di essere responsabili di rivoluzioni storiche importantissime. Alla luce delle premesse, tutt'altro che campate in aria, verrebbe da chiedersi se certi cambiamenti epocali promossi dalla borghesia non fossero soprattutto un prodigioso bidone per l'umanità, e in fondo, se è vero che ciò che viviamo oggi sono paginoni importanti di storia, vedendoli quotidianamente all'opera, questi uomini medi si rivelano gravemente dannosi per tutto ciò che consegue dalle loro scelte. La campagna di democratizzazione del Nord Africa è il loro ultimo manifesto di bestialità - un mondo di gente perbene al traino di leader culturali incontestabili che si batte per la libertà dei popoli il cui scontatissimo prodotto è ancora una volta l'impiego della forza militare, missili, bombe, razzi, cazzi, mazzi, tanti morti e lasciateci fare lo shopping in santa pace. Lo stiamo vivendo in diretta, forse è successo anche nel passato, who cares, ma vederlo in prima fila è scioccante. Forse mi sbaglio, ma se iniziassimo a valutare di eliminare questo strato intermedio della società (globale) non potrebbe accadere che si riesca a riprendere in mano il bandolo della matassa? Back to basic, come dicono i tutor inguaiati. Nell'interesse del popolo, ovviamente, non credo che l'aristocrazia possa ancora essere messa in discussione e senz'altro i primi cani da guardia dei piani alti sono quelli che stando in mezzo vivono nella speranza di una improbabile ma possibile promozione. Ma quale resistenza potrà porre un'aristocrazia privata delle sue linee di difesa? Per chi fosse confuso, questo è un appunto circa le variabili esterne al mercato che possiamo iniziare a tenere sotto osservazione.
mercoledì 16 marzo 2011
Marketing e Filosofia
L'analisi quantitativa di risorse, processi e sistemi è un'attività noiosa, necessaria, ma tutto sommato banale. Indirizzare le scelte, valutare parametri non numerici, delineare strategie di medio termine è un compito dal quale nessun committente serio si aspetta un granchè di precisione, ma per nulla semplice. Quando si tratta di far valere la capacità di analisi e di interpretazione delle prestazioni di un'azienda o un prodotto, rispetto ad attività che volgono al passato o al futuro, in un contesto che contempli come necessaria l'interazione con le motivazioni d'acquisto del cliente, variabile molto poco quantificabile, ecco che non c'è calcolatore che può venire in soccorso. Sempre di più la conoscenza profonda delle dinamiche di aggregazione del mercato target rispetto alle motivazioni di acquisto esula da temi economici e necessita di conoscenze delle relazioni umane trasversali e lontale rispetto alla formazione del classico markettaro. Mandela ha compiuto un prodigio, lanciando la propria fashion house, è il primo testimonial di un brand proprio con orientamento sociale puro e garantito. Occhio e croce direi che non farà un buco nell'acqua.
martedì 15 marzo 2011
Nuova epistemologia
L'accelerazione degli eventi e delle informazioni ad essi collegate promuove, senza che nessuno se ne accorga, una radicale mutazione nei metodi dell'indagine scientifica. La premurosa pratica dello sguardo indietro verso le cause di un fenomeno è inibita dal nuovo metronomo della storia che propone sulla stessa scala temporale di sempre una nuova valutazione dell'invecchiamento delle attualità. E' emozionante lo sviluppo in tutti i campi che rende trapassata oggi quella che solo ieri era l'avanguardia. Ma attenzione a non confondere la velocità di implementazione con le rivoluzioni scientifiche e soprattutto non prendiamo troppa abitudine alla velocità dei cambiamenti o il nostro sguardo diverrà come quello di un bambino che si affaccia al finestrino del treno.
Olocausto Preventivo
Non è difficile vedere le cose per quello che sono, basta non aderire a nessuna forma ideologica laica o religiosa e limitarsi ad elencare i fatti che scorrono davanti ai nostri occhi scevri da qualunque filtro interpretativo. Essere biologi della specie umana su larga scala, al pari di un accademico che studia mosche e vermi, con il distacco amorale tipico dello scienziato per il proprio oggetto di studio è la condizione necessaria per poter fornire una visione sicuramente alternativa di quanto accade nel mondo. Non a caso un tale punto di vista è vietato per legge e bollato al volo come nazi-spazzatura da chi prospera nella fangaia umana delle vergognose ipocrisie e viltà conteporanee. Tutti i giorni, ogni istante del giorno, nel mondo si muore ad ogni età, spesso nella più commovente infanzia, per i motivi più banali e medievali senza che il gruppo di fighette occidentali muova un passo oltre la propria vergognosa indignazione con la mano allungata nella tasca delle monete della più inutile carità. Eh si, eh già, e via la testa si gira velocemente altrove verso mete di shopping o di eventi culturali che spesso sciacallano sul dolore della vita pensando così di fornire un'indulgenza morale ai praticanti e ai convenuti. Ho aiutato questo, ho partecipato a quest'altro, ho donato cose e via dicendo, ma del gigantesco fatto che tutto questo sia palesemente inutile e che il mondo sotto il profilo dell'emergenza legata ai bisogni primari sia sempre ed esponenzialmente messo peggio chi se ne cura? Se ciò con cui le anime occidentali intendono sciaccuarsi la coscienza non produce effetti positivi se non per se stesse e pochissimi o nessun benficio, quando non direttamente danni, per i corpi della sofferenza mondiale, perchè insistere? Perfino la guerra è venduta come veicolo della democrazia e quindi del benessere, perfino i nemici storici dell'America plaudono al Nobel più ridicolo per la pace mai ipotizzabile nella persona del comandante in capo di tutte le guerre del Mondo, vuoi che presto o tardi qualcuno non si renda conto che un bell'olocausto preventivo non sia altro che la sola strada da seguire per non rinunciare allo shopping e ai teatrini della pietà? In fondo è solo questo e lo sappiamo tutti: il ventre molle dell'umanità d'occidente si contorce in insostenibili interpretazioni e scuse perchè non ha da solo la capacità e il coraggio di rinunciare ai propri vizi anche fosse per salvare il mondo, e dato che questa melma organica è al comando chi può aiutare a cambiare rotta? Bel problema!
Il simpatico Ministro Tremonti ha usato una formula che mi è piaciuta e per la quale lo ringrazio: la storia si è rimessa in movimento. Questo l'ha detto, il giorno prima che il Giappone fosse sottoposto a una delle prove più difficili che una organizzazione sociale può trovarsi ad affrontare. La cosa notevole è che i morti del Sol Levante non valgono poco o niente quanto quelli di Haiti e Tahilandia, il fenomeno della morte per catastrofe nella terza economia mondiale ha ripercussioni economiche immediate e cospicue su tutto il mondo per bene al punto che oggi ogni stato occidentale mette in discussione la propria politica energetica sapendo di non avere nè soluzioni nè alternative. Uno stallo del pensiero al quale seguirà una catastrofe finanziaria, cioè, nella lingua del ventre molle di cui sopra, meno shopping e meno teatro. Come reagisce un tossico al quale viene interdetta la via della felicità illusoria dello sballo? Diventa una belva capace di uccidere i propri familiari, figuriamoci gli estranei... ed ecco profilarsi uno scenario di olocausto preventivo. Si è calcolato che un paese come l'Italia non potrebbe economicamente sostenere l'impatto di un afflusso, così come ipotizzato recentemente, di 300000 profughi dal Nord Africa, sarebbe in effetti un costo di diversi miliardi di Euro su scala annuale calcolando una spesa per i soli viveri, le dotazioni igienico sanitarie e nessuna o poche infrastrutture, che comunque servirebbero essendo uomini e non piante. Quindi, siamo 60 milioni e non riusciamo a ospitarne altri 300000, e di quei miliardi che versano nelle stesse condizioni di queste poche migliaia che ne facciamo? Miliardi di persone senza shopping nè teatri. Il mondo è arrivato al momento della conta delle risorse, non più per la teoria fumosa ad uso convegno di inutili accademici, ma per capire quante bocche si riusciranno a sfamare per davvero - già sappiamo che non ce n'è per tutti. The big question is: come si comporteranno le fighette occidentali davanti alla necessità di limitare drasticamente i propri sfarzi? Saranno generosi o egoisti? In quanti orribili modi gli occidentali sanno essere egoisti? La democrazia è il sistema perfetto per avvallare decisioni abnormi senza il peso di nessuna responsabilità? E' uno stato democratico quello guidato dal Nobel per la pace che bombarda e uccide, on a daily base, solo dove esistono interessi economici?
Il simpatico Ministro Tremonti ha usato una formula che mi è piaciuta e per la quale lo ringrazio: la storia si è rimessa in movimento. Questo l'ha detto, il giorno prima che il Giappone fosse sottoposto a una delle prove più difficili che una organizzazione sociale può trovarsi ad affrontare. La cosa notevole è che i morti del Sol Levante non valgono poco o niente quanto quelli di Haiti e Tahilandia, il fenomeno della morte per catastrofe nella terza economia mondiale ha ripercussioni economiche immediate e cospicue su tutto il mondo per bene al punto che oggi ogni stato occidentale mette in discussione la propria politica energetica sapendo di non avere nè soluzioni nè alternative. Uno stallo del pensiero al quale seguirà una catastrofe finanziaria, cioè, nella lingua del ventre molle di cui sopra, meno shopping e meno teatro. Come reagisce un tossico al quale viene interdetta la via della felicità illusoria dello sballo? Diventa una belva capace di uccidere i propri familiari, figuriamoci gli estranei... ed ecco profilarsi uno scenario di olocausto preventivo. Si è calcolato che un paese come l'Italia non potrebbe economicamente sostenere l'impatto di un afflusso, così come ipotizzato recentemente, di 300000 profughi dal Nord Africa, sarebbe in effetti un costo di diversi miliardi di Euro su scala annuale calcolando una spesa per i soli viveri, le dotazioni igienico sanitarie e nessuna o poche infrastrutture, che comunque servirebbero essendo uomini e non piante. Quindi, siamo 60 milioni e non riusciamo a ospitarne altri 300000, e di quei miliardi che versano nelle stesse condizioni di queste poche migliaia che ne facciamo? Miliardi di persone senza shopping nè teatri. Il mondo è arrivato al momento della conta delle risorse, non più per la teoria fumosa ad uso convegno di inutili accademici, ma per capire quante bocche si riusciranno a sfamare per davvero - già sappiamo che non ce n'è per tutti. The big question is: come si comporteranno le fighette occidentali davanti alla necessità di limitare drasticamente i propri sfarzi? Saranno generosi o egoisti? In quanti orribili modi gli occidentali sanno essere egoisti? La democrazia è il sistema perfetto per avvallare decisioni abnormi senza il peso di nessuna responsabilità? E' uno stato democratico quello guidato dal Nobel per la pace che bombarda e uccide, on a daily base, solo dove esistono interessi economici?
mercoledì 2 marzo 2011
Il mercato della paura
Abbiamo accennato al fatto che dietro credenze e militanze possa esserci una poderosa leva di persuasione utililizzabile anche in tema di motivazione all'acquisto. Tempo fa un amico mi disse che le buone amicizie si fondano sul bene comune, oggi mi viene da pensare che alcune volte è valido esattamente l'opposto e che se proprio volgliamo essere sofisti potremmo facilmente dimostrare che il bene si fonda sul male e alla fine non c'è tutta sta differenza. Abbiamo detto che in qualche modo è necessario spiegare come fanno il luminare cardio chirurgo e il muratore a trovarsi daccordo su una cosa talmente di parte e tanto complessa come l'orientamento politico, e allora spogliamoli e lasciamoli in mutande o perfino senza, il luminare e il muratore nudi allo specchio (...del microscopio), non più luminari e muratori, via le maschere, semplicemente uomini o semplicemente antropomorfi, soli con le loro paure. Ops, che ho detto? Paure? Non sarà mica quello il comune denominatore che andiamo cercando e che una volta classificato e analizzato ci permetterà nuove libertà di interpretazione della domanda e fruttuose opzioni di offerta?
martedì 1 marzo 2011
Una portaerei di amore
Ed ecco il Nobel per la pace che muove nuove pedine del suo esercito di pace, senza il quale il Nobel non avrebbe senso, verso un classico scenario della love story all'americana, le coste libiche. Il messaggio è degno del miglior Mandela, o forse Menghele, fate quello che abbiamo deciso per voi e per il nostro interesse d'oltreoceano o vi ammazziamo in massa con le nostre armi sofisticate e radioattive. C'è da morire dal ridere, i neo americanisti ex antiamericani ma convertiti al regno fast food dall'elezione di un africano hawaiano harvardiano alla casa bianca sono costretti a ribaltare radicalmente le loro convinzioni in pressapoco qualunque argomento che sfiori temi sociali e civili. Solo pochissimi anni fa erano contro qualunque tipo di intervento militare per qualsivoglia causa e oggi appaludono l'interventismo del Nobel del bombardamento contro la cautela del Governo di zio Silvio. Se non sono pecoroni questi? La lotta per non uscire dal gregge è forsennata e dimostra ancora una volta come il senso di appartenenza al gruppo sia più forte di qualunque argomento o convizione che di volta in volta costituiscono una sorta di lasciapassare per i privè più esclusivi del pascolo. Merita discutere con questi intelletti? Ieri stavano col popolo contro ogni americanismo e oggi stanno col popolo al fianco di ogni porcata CIA made in USA. Non c'è davvero nulla da discutere, alle pecore si tosa il pelo, si munge il latte e talvolta si prendono in offerta le carni. Oggi come ieri ma mai in un modo tanto comico. La cosa che più di tutte mi ha lasciato sbigottito negli anni passati, non ne ho mai scritto pur rilevandolo istantaneamente, è che le genti dichiaratamente antirazziste abbiano sostenuto Obama in primo luogo perchè non bianco e quindi con un argomento fortemente razzista. Una contraddizione talmente ovvia ed evidente che pare sia sfuggita a tutti, anche se così non è, così forte da diventare subito un tabù. Come se dicessero, guai a chi pensa che abbiamo sostenuto Obama perche è negro e non perchè pensiamo che sia il salvatore del Pianeta. Infatti, si sono turati il naso fino a demolire l'ultimo scamplo di credibilità dell'istituzione del Nobel premiandolo per la pace, e perchè non per la fisica. In fondo i missili che spara avranno qualcosa più a che spartire con la fisica che non con la pace?
Chi è stato il formidabile testimonial dell'obamanesimo in Italia? Suo malgrado è stato zio Silvio. Il piccolo Walter ha cercato di utilizzarlo contro di lui facendosene l'ambasciatore italiano, creando una contrapposizione, che in Italia è da un po' sempre la stessa, Berlusconi contro qualcosa, ingigantendone l'immagine fino alle dimensioni del finto avversario Silvio. Se Walter non avesse promesso che il nuovo presidente USA non avrebbe trattato Silvio con la stessa cordialità del precedente cafonazzo Bush, in Italia quasi non ci saremmo accorti di questo fuoriclasse della pace nel mondo. Peccato che Barack e Silvio vadano d'amore e d'accordo quanto basta perchè Barack lo abbia a dichiarare apertamente in più di un'occasione. Ma questi sono argomenti validi percui non sortiscono alcun effetto sull'umore dei pecoroni. C'è qualcosa di misterioso nell'essenza di ogni gregge che permette l'equivoco tra coscienza e incoscienza del gregge circa se stesso. Il gregge sa di esserlo? E' tanto difficile tenere insieme il gregge? Il fatto che non si riesca a idenficare il comune denominatore con mezzi di indagine tradizionale non significa che questo non sia altrettanto banale e manipolabile. Si tratta di fare una piccola zoommata per penetrare la nebbia di ovvietà dell'analisi tradizionale, il segmento non si indivividua più per credo e militanza ma con un passo avanti verso le motivazioni di credo e militanza. Dobbiamo individuare i tratti trasversali che accomunano profili socialmente, economicamente, demograficamente e tutti gli altri avverbi che vi vengono in testa e che sarebbero segnati da distanze tra gruppi e sottogruppi ma che alla prova dei fatti e nel momento di vaneggiare circa un Obama o un altro scompaiono d'incanto. La necessità di appartenenza alla mandria fa regredire il rettore al livello del minatore quando si tratta di credo e militanza. E allora andiamo a vedere cosa c'è dietro. E' un invito a farlo, in fondo la strada è indicata. E' vero che parlo dei gruppi sociali con poco rispetto, rispondo a chi mi segnala questo, ma penso che l'onestà intellettuale venga prima di qualunque rispetto, il quale dovrebbe essere reciproco ma assicuro che non lo è. In fondo studiamo le dinamiche sociali per massimizzare i profitti aziendali... se volete far bene questo mestiere è bene non essere avvocati di nessuno.
Chi è stato il formidabile testimonial dell'obamanesimo in Italia? Suo malgrado è stato zio Silvio. Il piccolo Walter ha cercato di utilizzarlo contro di lui facendosene l'ambasciatore italiano, creando una contrapposizione, che in Italia è da un po' sempre la stessa, Berlusconi contro qualcosa, ingigantendone l'immagine fino alle dimensioni del finto avversario Silvio. Se Walter non avesse promesso che il nuovo presidente USA non avrebbe trattato Silvio con la stessa cordialità del precedente cafonazzo Bush, in Italia quasi non ci saremmo accorti di questo fuoriclasse della pace nel mondo. Peccato che Barack e Silvio vadano d'amore e d'accordo quanto basta perchè Barack lo abbia a dichiarare apertamente in più di un'occasione. Ma questi sono argomenti validi percui non sortiscono alcun effetto sull'umore dei pecoroni. C'è qualcosa di misterioso nell'essenza di ogni gregge che permette l'equivoco tra coscienza e incoscienza del gregge circa se stesso. Il gregge sa di esserlo? E' tanto difficile tenere insieme il gregge? Il fatto che non si riesca a idenficare il comune denominatore con mezzi di indagine tradizionale non significa che questo non sia altrettanto banale e manipolabile. Si tratta di fare una piccola zoommata per penetrare la nebbia di ovvietà dell'analisi tradizionale, il segmento non si indivividua più per credo e militanza ma con un passo avanti verso le motivazioni di credo e militanza. Dobbiamo individuare i tratti trasversali che accomunano profili socialmente, economicamente, demograficamente e tutti gli altri avverbi che vi vengono in testa e che sarebbero segnati da distanze tra gruppi e sottogruppi ma che alla prova dei fatti e nel momento di vaneggiare circa un Obama o un altro scompaiono d'incanto. La necessità di appartenenza alla mandria fa regredire il rettore al livello del minatore quando si tratta di credo e militanza. E allora andiamo a vedere cosa c'è dietro. E' un invito a farlo, in fondo la strada è indicata. E' vero che parlo dei gruppi sociali con poco rispetto, rispondo a chi mi segnala questo, ma penso che l'onestà intellettuale venga prima di qualunque rispetto, il quale dovrebbe essere reciproco ma assicuro che non lo è. In fondo studiamo le dinamiche sociali per massimizzare i profitti aziendali... se volete far bene questo mestiere è bene non essere avvocati di nessuno.
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