martedì 15 marzo 2011

Nuova epistemologia

L'accelerazione degli eventi e delle informazioni ad essi collegate promuove, senza che nessuno se ne accorga, una radicale mutazione nei metodi dell'indagine scientifica. La premurosa pratica dello sguardo indietro verso le cause di un fenomeno è inibita dal nuovo metronomo della storia che propone sulla stessa scala temporale di sempre una nuova valutazione dell'invecchiamento delle attualità. E' emozionante lo sviluppo in tutti i campi che rende trapassata oggi quella che solo ieri era l'avanguardia. Ma attenzione a non confondere la velocità di implementazione con le rivoluzioni scientifiche e soprattutto non prendiamo troppa abitudine alla velocità dei cambiamenti o il nostro sguardo diverrà come quello di un bambino che si affaccia al finestrino del treno.

Olocausto Preventivo

Non è difficile vedere le cose per quello che sono, basta non aderire a nessuna forma ideologica laica o religiosa e limitarsi ad elencare i  fatti che scorrono davanti ai nostri occhi scevri da qualunque filtro interpretativo. Essere biologi della specie umana su larga scala, al pari di un accademico che studia mosche e vermi, con il distacco amorale tipico dello scienziato per il proprio oggetto di studio è la condizione necessaria per poter fornire una visione sicuramente alternativa di quanto accade nel mondo. Non a caso un tale punto di vista è vietato per legge e bollato al volo come nazi-spazzatura da chi prospera nella fangaia umana delle vergognose ipocrisie e viltà conteporanee. Tutti i giorni, ogni istante del giorno, nel mondo si muore ad ogni età, spesso nella più commovente infanzia, per i motivi più banali e medievali senza che il gruppo di fighette occidentali muova un passo oltre la propria vergognosa indignazione con la mano allungata nella tasca delle monete della più inutile carità. Eh si, eh già, e via la testa si gira velocemente altrove verso mete di shopping o di eventi culturali che spesso sciacallano sul dolore della vita pensando così di fornire un'indulgenza morale ai praticanti e ai convenuti. Ho aiutato questo, ho partecipato a quest'altro, ho donato cose e via dicendo, ma del gigantesco fatto che tutto questo sia palesemente inutile e che il mondo sotto il profilo dell'emergenza legata ai bisogni primari sia sempre ed esponenzialmente messo peggio chi se ne cura? Se ciò con cui le anime occidentali intendono sciaccuarsi la coscienza non produce effetti positivi  se non per se stesse e pochissimi o nessun benficio, quando non direttamente danni, per i corpi della sofferenza mondiale, perchè insistere? Perfino la guerra è venduta come veicolo della democrazia e quindi del benessere, perfino i nemici storici dell'America plaudono al Nobel più ridicolo per la pace mai ipotizzabile nella persona del comandante in capo di tutte le guerre del Mondo, vuoi che presto o tardi qualcuno non si renda conto che un bell'olocausto preventivo non sia altro che la sola strada da seguire per non rinunciare allo shopping e ai teatrini della pietà? In fondo è solo questo e lo sappiamo tutti: il ventre molle dell'umanità d'occidente si contorce in insostenibili interpretazioni e scuse perchè non ha da solo la capacità e il coraggio di rinunciare ai propri vizi anche fosse per salvare il mondo, e dato che questa melma organica è al comando chi può aiutare a cambiare rotta? Bel problema!
Il simpatico Ministro Tremonti ha usato una formula che mi è piaciuta e per la quale lo ringrazio: la storia si è rimessa in movimento. Questo l'ha detto, il giorno prima che il Giappone fosse sottoposto a una delle prove più difficili che una organizzazione sociale può trovarsi ad affrontare. La cosa notevole è che i morti del Sol Levante non valgono poco o niente quanto quelli di Haiti e Tahilandia, il fenomeno della morte per catastrofe nella terza economia mondiale ha ripercussioni economiche immediate e cospicue su tutto il mondo per bene al punto che oggi ogni stato occidentale mette in discussione la propria politica energetica sapendo di non avere nè soluzioni nè alternative. Uno stallo del pensiero al quale seguirà una catastrofe finanziaria, cioè, nella lingua del ventre molle di cui sopra, meno shopping e meno teatro. Come reagisce un tossico al quale viene interdetta la via della felicità illusoria dello sballo? Diventa una belva capace di uccidere i propri familiari, figuriamoci gli estranei... ed ecco profilarsi uno scenario di olocausto preventivo. Si è calcolato che un paese come l'Italia non potrebbe economicamente sostenere l'impatto di un afflusso, così come ipotizzato recentemente, di 300000 profughi dal Nord Africa, sarebbe in effetti un costo di diversi miliardi di Euro su scala annuale calcolando una spesa per i soli viveri, le dotazioni igienico sanitarie e nessuna o poche infrastrutture, che comunque servirebbero essendo uomini e non piante. Quindi, siamo 60 milioni e non riusciamo a ospitarne altri 300000, e di quei miliardi che versano nelle stesse condizioni di queste poche migliaia che ne facciamo? Miliardi di persone senza shopping nè teatri. Il mondo è arrivato al momento della conta delle risorse, non più per la teoria fumosa ad uso convegno di inutili accademici, ma per capire quante bocche si riusciranno a sfamare per davvero - già sappiamo che non ce n'è per tutti. The big question is: come si comporteranno le fighette occidentali davanti alla necessità di limitare drasticamente i propri sfarzi? Saranno generosi o egoisti? In quanti orribili modi gli occidentali sanno essere egoisti? La democrazia è il sistema perfetto per avvallare decisioni abnormi senza il peso di nessuna responsabilità? E' uno stato democratico quello guidato dal Nobel per la pace che bombarda e uccide, on a daily base, solo dove esistono interessi economici?