Se sei qui ti ho invitato oppure sei un imbucato, in entrambi i casi potresti non ripetere l'esperienza per tua stessa scelta perchè a sto punto non me ne frega più molto.
mercoledì 23 febbraio 2011
baciamo le mani
Non dovrei occuparmi di attualità, è contro la mia snobbissima formazione storica e storiografica, sull'attualità non c'è niente di sensato da dire, è come criticare gli errori di gioventù in corso d'opera. Insomma, per dar fiato inutilmente alle trombe la nostra società ha istituito il deplorevole ordine dei giornalisti e dovrei lasciare a loro cronache e commenti. Ma c'è qualcosa di bestiale che si aggira nei pressi di quell'entità chiamata opinione pubblica, e sotto questo aspetto potrebbe rientrare nel novero dei miei interessi professionali di tecnico dei mercati, qualcosa che contro ogni evidenza non suscita in alcun modo lo stimolo di un pensiero critico. Mi riferisco ai pensierini circa le modalità di accoglienza di Zio Silvio nei confronti del Gheddafi: tutti indaffarati, codici e galatei alla mano, a sottilizzare su quanto inoppotuno fosse piantare una tenda, far correre dei cavalli e, scandalo fra gli scandali, baciare la mano - vi siete accorti che in Africa stanno morendo come topi? Qualcosa nel comportamento di Zio Silvio avrebbe potuto modificare o influenzare lo stato delle cose? Se Berlusconi non avesse fatto il baciamano, Gheddafi avrebbe sparato a salve? Le risposte sono evidenti, eppure non si dibatte nel merito della gravissima crisi africana ma di fregnacce totalmente estranee ai fatti. Il mio bollettino non può essere una critica, per i motivi esposti all'inizio, ma deve essere una analisi, l'obiettivo è individuare quale meccanismo determini un tale corto circuito delle coscienze. Ci sono anche degli spunti simpatici: da una parte inneggiano alla democrazia per liberare i popoli dai tiranni mentre sul versante interno intelligentoni del calibro di Oddiferddi propongono la sospensione della democrazia per liberarci di Berlusconi che, in effetti, la democrazia ha portato e preserva. Verrebbe da dire che siamo fra pazzi e che c'è davvero poco da capire e schematizzare, ma non mi arrendo, sono convinto che la prevedibilità, la ricorrenza e la riconoscibilità siano presenti come caratteri evidenti anche in questa in questa poltiglia delirante di opinioni abusive. Chiariamo per i meno attenti: questo bizzarro e acritico movimento di opinione celerebbe delle esigenze che possano essere soddisfatte con dei prodotti commerciali? Questo comportamento può essere paradigmatico? Può essere indotto o anticipato? Ancora più chiaramente per i ripetenti e i non addetti ai lavori: a un cretino che pensa che il baciamano di Berlusconi a Gheddafi sia un atto degno di nota quando mezzo continente africano è in fiamme per tutt'altri motivi, che categorie di prodotti posso vendere e come? Posso derivarne un modello ripetibile e come? L'analisi del consumatore sotto questo punto di vista non è per niente banale ed esula totalmente dai canoni tradizionali di una analisi di marketing, sebbene le tematiche morali e sociali siano stabilmente presenti nel mix di prodotto da oltre cinquant'anni, anche abilmente celate da caratteristiche tecniche, in questo caso la morale potrebbe non essere un orientamento del prodotto, ma essere, perfettamente in linea con la laicizzazione di tutte le tematiche religiose ed in concorrenza con i tradizionali distributori di indulgenze e reset di coscienze, il prodotto stesso. Abbiamo prodotti che riducono lo sfruttamento minorile e migliorano le condizioni generali dei lavoratori, altri che aiutano l'ambiente nel quale vengono prodotti o consumati, alcuni mantengono le condizioni di vivibilità generali del pianeta a un livello accettabile, e chi salva gli animali e chi fa questo e chi fa quello. Ma quale prodotto esporta la democrazia fra i cannibali? Quale evita che un primo ministro metta in imbarazzo il suo popolo per avere baciato la mano di un dittatore sanguinario ospite a cena?
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